Potranno iscriversi studenti magistrali del primo e del secondo anno di Scienze Linguistiche, ma sarà possibile frequentare le lezioni anche per uditori esterni all’Università
Una novità tutta occitana approda all’Università di Torino. Prende il via adesso a novembre, grazie al contributo economico di Chambra d’Òc ed inserito nel corso di laurea magistrale in Scienze Linguistiche, un laboratorio di occitano.
L’apertura di questo corso rappresenta una vera novità per il Piemonte. Nulla di nuovo era infatti più capitato all’Università di Torino da quando, tra il 2005 e il 2007, era stato avviato il master universitario di I livello « Lingua, cultura e società nella tutela delle minoranze linguistiche del Piemonte », all’interno del quale veniva offerto anche un lettorato di occitano. Successivamente, il master non è più stato attivato, oltre al fatto che l’insegnamento della lingua occitana non sia mai stato presente all’interno dei corsi di laurea « generalisti ».
« È una bella novità » – sostiene Matteo Rivoira, docente di dialettologia presso l’Ateneo torinese – « che in una regione a statuto ordinario quale è la Regione Piemonte, sia promosso un corso dedicato a una delle sue lingue minoritarie, così come avviene nelle regioni a statuto speciale per lingue quali il friulano, il ladino, il sardo. L’occitano è una lingua dal passato prestigioso, parlata nel territorio di tre Stati: Italia, Francia e Spagna. Negli altri due Stati è insegnata da lungo tempo in varie Università, come Nizza, Montpellier, Tolosa, Bordeaux, Lleida… ma finora non in Italia« .
La conduzione del laboratorio di occitano è stata affidata ad Aline Pons, occitanofona della val Germanasca che da anni svolge attività di ricerca sulle lingue del Piemonte presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Torino. Della durata di 36 ore, sarà articolato in due sezioni: una prima più teorica, di inquadramento della situazione linguistica e sociale delle comunità occitanofone alpine, mentre una seconda più pratica, volta alla comprensione e alla collocazione spaziale di testi orali e scritti in occitano cisalpino.
Potranno iscriversi al laboratorio gli studenti magistrali del primo e del secondo anno di Scienze Linguistiche, ma sarà possibile frequentare le lezioni anche per uditori esterni all’Università (i quali non potranno però sostenere l’esame finale).
L’introduzione di un laboratorio di occitano presso l’ateneo torinese è stata favorita da due importanti fattori: il sostegno della Chambra d’Òc, che si è fatta carico del lancio dell’insegnamento con fondi propri, e la presenza, fin dall’anno accademico 2015/2016, di un “laboratorio di piemontese”, sostenuto nelle sue fasi iniziali dalla Ca dë Studi Piemontèis, grazie alla donazione di un privato.
Qui il programma: https://linguistica.campusnet.unito.it/do/corsi.pl/Show?_id=vfro
Beatrice Condorelli